Leggere, fresche e retrò

Possiamo dirlo con certezza: passeremo gran parte di questa estate a cercare refrigerio. Si annunciano settimane torride, umide e appiccicose, specie per chi è costretta a restare in città. Ma anche nei luoghi di vacanza, a meno di decidere di trascorrerle sulle isole Svalbard, dovremo stare attente all’afa e innalzeremo lodi di gratitudine all’ombra, ai ventilatori, all’aria condizionata e al tè freddo.

Per fortuna, quest’anno la moda ci viene in aiuto, con tessuti leggeri, abiti comodi e, per una volta, davvero portabili. Il gusto un po’ retrò delle sfilate per questa stagione sembra portare con sé il rimpianto di quando il riscaldamento globale non era ancora una crisi in atto e l’estate era davvero la bella stagione, e non un susseguirsi di temperature record a ogni latitudine. Così vediamo dominare i tessuti a fiori, leggerissimi e quasi impalpabili, o i pois che danno ironia e spensieratezza anche quando sbuffiamo per il caldo e permettono di minimizzare il tessuto che portiamo addosso senza costringerci ad assumere quella posa continua da panterona sexy che, diciamocelo, dopo un po’ diventa faticosa.

Vediamo anche il ritorno delle spalle scoperte, che fanno tanto Brigitte Bardot ma che hanno, soprattutto, il vantaggio di farci respirare un po’ meglio. Anche il ritorno in gran voga del crochet, altro richiamo un po’ nostalgico a qualche decennio fa, permette di alleggerire e far circolare l’aria, con uno stile allegro, ironico e pratico.

Tutti questi look hanno in comune un altro aspetto: si abbinano perfettamente a sandali comodi e ampi cappelli di paglia, vale a dire le soluzioni ideali per testa e piedi quando fa davvero caldo. Insomma, sembra proprio che quest’anno non saremo costrette a scegliere tra respirare ed essere à la page e che, anzi, la comodità e la praticità siano di moda, insieme a una quasi insperata comprensione per le fatiche di chi tiene al suo aspetto ma anche al proprio benessere. Finalmente!

share this recipe:
Facebook
Twitter
Pinterest

Still hungry? Here’s more